maddai, sono già centocinquanta?

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Non ne hanno parlato neppure su SocialDesignZine, dove sono soliti fare le pulci ai logogrammi pubblici, quindi tocca a me analizzare per la bloggheria italica il marchio presentato lo scorso 17 marzo per il centocinquantenario dell’unità d’Italia, non esattamente la sagra della porchetta. Per l’occasione riapro la vecchia casa caprina, con la camera per gli ospiti nei commenti.

Logo non spendibile né scalabile per via dello sfondo colorato e sfumato, ha tuttavia il merito di richiamare un che di futurista littorio, a tutt’oggi ultima età aurea della patria capacità visuale. Il simil-Berthold Baskerville Book è una scelta elegante: fa storia e non impegna. Peccato non sia il font più adatto a rendere il sintagma digitale delle freccette (>, >>) inserito quasi come un obbligato omaggio ai tempi.

Media follow-up? A dieci giorni dalla presentazione, il marchio non appare nelle ricerce di Google immagini dove campeggia invece, invitando alla confusione, il logo del comitato torinese (il cui dignitoso sito non cita la presentazione del marchio “romano”: intravvedo grugni e beghe politiche, non ne so di più, né voglio).

Per vostri chiarimenti od insegnamenti sono a disposizione. L’insolita stringatezza mi viene dall’avere un Tumblr, poi c’è gente che dice che fa male :-). Ah, fra l’altro penso che mi stabilirò a vivere da quelle parti per un pezzo: ho diversi appartamenti e persino amici che mi ospitano, per cui non so quando ripasso da qui. Ma è pur sempre la casa avita: se mi lasciate un segno, lo troverò.