basta cliccare

"La luna di miele con la tecnologia è finita; siamo stanchi di imparare programmi enormi e arcani per fare anche le più semplici operazioni; ne abbiamo avuto abbastanza di computer che vanno in crash; e siamo spossati dalla continua necessità di upgrade."
Non sono le parole di un integralista tecnofobo, bensì quelle di Jef Raskin, che a cavallo degli anni ’70 e ’80 sviluppò per Apple il Macintosh e la sua rivoluzionaria interfaccia, diventata poi lo standard dei sistemi operativi.
"Punta e clicca" e "drag & drop" sono concetti che diamo per scontati, ma che nascono dagli studi di Raskin su interazione uomo-macchina, ergonomia e psicologia cognitiva.
È morto il 26 febbraio, prima di completare il suo ultimo progetto Archy.
E noi non ci stupiremo se anche questa volta avrà avuto ragione.

coscienza di una generazione, con retino

Diabolik ha la mia età (un anno in più, ad esser vezzoso) e questa sera, riflettendo sulla sua collocazione a cardine, insieme a Beato Angelico, nella mostra “il male”, curata da Sgarbi a Stupinigi presso Torino (link qui e qui), ho finalmente capito perché è così emblematico ed angolare. Specchio dell’Occidente e delle nostre pulsioni.

Diabolik è, insieme, un capitalista e l’unica, ad un tempo moderna e antichissima, alternativa alla società delle merci. Non commercia, ma è funzionale alla produzione. Geniale piccolo imprenditore, chi direbbe che, quanto ad impegno, non si guadagni ciò che ruba? Lavora duro, con estrema creatività e capacità d’innovazione, in diversi campi: microelettronica, chimica, armi, lavori pubblici (implementazione dello scorrimento veicolare… d’accordo: solo per la sua E Type) e via elencando.

D’altro canto è un cruento delinquente, all’apparenza antisistema peggio del più efferato luddista. In realtà, Diabolik sovverte solo i punti nodali del sistema di mercato, ribaltandone l’ordinato scorrimento, ma non l’essenza. Stabilisce un business plan per un certo giro di fatturato ed è implacabile nel realizzarlo. En passant, trasgredisce leggi e norme del pacifico convivere. Anche in questo, è un tycoon, ma meno ipocrita.

altro che solitario

Se avete veramente tempo da perdere in ufficio, la mappa dei cognomi fa per voi. Digiterete il vostro e vedrete la sua diffusione sulla sagoma dello Stivale. A seguire – vi dò un suggerimento – prendete il cognome di mia madre: Saccona. Sembra normale, ma è diffuso in soli cinque Comuni italiani: la mappa è sgombra e pulita. Poi provate a digitare Rossi (non può non venire questa curiosità) e l’Italia scompare sotto una coperta di cerchiolini. A questo punto siete entrati nel tunnel e comincerete ad improvvisare. Quando chiederete il cognome al corriere Ups mentre vi allunga il terminale saprete di aver bisogno d’aiuto.

cachemire caprino

A noialtri, qui, piacciono molto classifiche e sondaggi (più sono inutili più ci piacciono) e ci sdilinquiamo, in virtù del nostro alto tasso d’imbesuimento occidentale, di fronte alle rubriche shopping. Giocoforza segnalare questa classifica dei 100 migliori gadget di tutti i tempi, dove l’abaco sta a braccetto dell’iPod, come se avessero la stessa importanza (mentre tutti sanno che, senza iPod, l’umanità non progredirebbe).

Ci corre l’obbligo di segnalare l’imperdonabile mancanza del microdirigibile mentre ci rendiamo conto che il frigorifero è fuori misura per le regole del concorsino. Peccato, perché qui ci sarebbe stato da scegliere tra molti modelli.