Il divertentissimo elenco Le nuove frontiere del social networking, che è tumbalzato giorni fa tra noi millemila cazzari, ci fa ridere amaro, però si limita a stigmatizzare il going social compulsivo e mitizzato della parte avvisata, più che abitata, della Rete. Nei quartieri popolari, non che il network né il bloggare, credo facciano comunità cose più de panza, tipo il goliardico (con poco stile) Totomorti o l’eloquente (quanto a termometro della disgregazione sociale) Ti tradisco (per cui, inetto il codice penale, m’accontenterei della scomunica).
Per questo tipo d’idiozia in trono non c’è filtro che tenga (a dimostrare come l’improbabile eppur lodevole tentativo di sviluppare un filtro anti stupidità per i commenti, sulla falsariga degli antispam, sia velleitario ed elitista, quindi assolutamente tanto apprezzabile quanto destinato alla rovina entropica).
In questi giorni sto riflettendo su quale possa essere un modo intrinsecamente blogger d’essere responsabile socialmente (potrei occuparmi di calcio come tutti, ci ho provato, scusatemi: sono un inetto) ma per ora, come accennavo a Giordano, sto ruminando, quindi vi scampo. Piuttosto vi propongo, come antidoto ipnotico alla stupidità imperante, un passatempo retaiolo ozioso ma intelligente, solipsistico ma profondamente radicato nel concetto di partecipazione: gli aggiornamenti di Wikipedia in tempo quasi reale.
Inutile quanto affascinante passatempo mille volte superiore a quasi tutta la tv, ci si possono trascorrere ore liete, scommettendo su ogni quanto (poco) ci si allontana dagli Stati Uniti, strabiliando per la vastità (spesso futilità) degli argomenti. Sapendo intimamente che tutto quel brulichio di dita su tastiere rappresenta il seme che dovrebbe, nel caso l’umanità abbia un futuro, ri-unire per sempre gratuità e conoscenza, dentro di noi prima che nel recinto che abbiamo deciso di frequentare.